mercoledì 16 novembre 2011

MAJAKOVICH, il Jack Daniel's e il tour inebriante

Rientrati da poco dalle due settimane come girovaghi per le strade degli USA, in compagnia degli Afterhours e seguiti dalle telecamere dei DeejayTV i nostrani Majakovich, vincitori del contest di JACK DANIEL'S ON TOUR, si andranno ad esibire per l'ennesimo appuntamento della serie: lunedi 21 novembre alle 19.30 effettueranno uno showcase al Cinema Farnese di Roma per la serata di presentazione della prima puntata del  'road movie' JACK ON TOUR di DeejayTv all'interno del Festival Road To Ruins.

Il loro viaggio oltreoceano è terminato con la data del 4 novembre all'Echoplex di Los Angeles con gli stessi Afterhours e con Greg Dulli come guest star sul palco, vista anche la defezione all'ultimo di Mark Lanegan.
La collaborazione non si ferma, visto anche che il trio aprirà la data all'Alcatraz di Milano degli Afterhours del 3 dicembre.


Alcune testimonianze, direttamente dagli inviati di XL di Repubblica che quanto accaduto è pura realtà (trovare questo e molto altro sulla loro pagina facebook):








Il giornale della comunità italiana in America, L'Italo-Americano, ha effettuato una bella intervista ai Majakovich durante questa loro esperienza.
Intervista che potete leggere per interno anche al seguente link.

Last but not least, un pò di foto della loro avventura oltreoceano:















Links:
Majakovich FB    ----> facebook.com/pages/Majakovich
il blog di Jack on Tour ---> jackontour.it/blog/
Road To Ruins Festival ---> roadtoruins.it/
L'Italo-Americano  ----> italoamericano.com/los_angeles_news/jack_in_tour
il programma di DeeJay TV ---> deejay.it/Jack-On-Tour

giovedì 10 novembre 2011

AHLEUCHATISTAS: tornano in Italia!



AHLEUCHATISTAS
Location Location
tour in italia











LINKS:



Ahleuchatistas - Israel

Le date:
10 novembre: BLACK HOUSE BLUES (Avellino)
11 novembre: CANTINA MEDITERRANEO (Frosinone)
12 novembre: JARMUSH CLUB  (Caserta)
13 novembre: RESONANZ - Jesi
14 novembre: with Plerotus - MARGOT (Roma)
15 novembre: TAGO MAGO (Massa)
16 novembre: TEATRINO DEGLI ILLUSI (Bologna)
17 novembre: with Vetronova - DAUNTAUN/LEONCAVALLO - (Milano)
in collaborazione con OFF SET


"C'è fuoco e rumore nel loro modo di suonare ma la maggior parte di queste melodie sono anche costellate di virtuosismi che richiedono estrema attenzione e una chiara esecuzione"
Gli Ahleuchatistas sono uno dei nomi di punta della scena musicale compositiva underground americana. Già protegè di John Zorn (due gli album usciti per la Tzadik Rec.) e della Cuneiform Rec. dal 2010 hanno iniziato a suonare nella nuova formazione chitarra (Shane Perlowin) batteria (Ryan Oslance).  Le 23 date del tour europeo scorso (31 marzo - 25 aprile 2010) hanno già permesso di collaudare il nuovo sound che si compone di moltissime sfumature tra cui noise, musica africana, ambient/drone, minimalismo, musica tradizionale cinese, musica classica ed elettronica continuando a conservare i propri principi propulsivi: prog-rock, punk e free jazz.
La ricerca sul piano sonoro si struttura modularmente alternando alla composizione la libera improvvisazione grazie alla strettissima intesa tra i due.  Già dal 2002, anno della loro formazione, il suono degli Ahleuchatistas non sembrava poter essere definito a parole e le incredibili performance live ("suonano con scioltezza pezzi ingarbugliati come uno studio per piano di Rachmaninov facendoteli sembrare roba facile") tuttora non facilitano la descrizione rendendo necessario l'utilizzo di metafore e perifrasi.  L'esperienza dal vivo permette al pubblico la costruzione di potentissime immagini sonore: mura sinistre di suono che si trasformano in dense cavalcate ritmiche, melodie stregate che fluttuano sopra rullate marziali, momenti di fragorosa e sostenuta tensione che si rassegnano ad un urlante silenzio.
Mistici.


The New York Times:

"È una sorta di tiro alla fune musicale che suona tanto frastagliato quanto pieno di grazia" 
Indie Eye Network: 
"On the Culture Industry, sempre del 2003, grazie a dei tratti distintivi come le solide parti percussive, riff chitarristici pungenti come pugnalate e linee di basso pestate, così come i caratteristici cambi di tempo repentini, tonalità amelodiche e strutture tecnicamente complesse derivative del genere di appartenenza." 
The Wire: 
"It's a world away from the all or nothing monochrome of lesser acts." 

mercoledì 9 novembre 2011

HOLLOYS in tour in Italia!!

Holloys
In tour in italia














10 Novembre @ Nuovo Caracol - PISA
11 Novembre @ EVT Disco - BAGNO DI ROMAGNA (FC)
12 Novembre @ Beat Cafe - CHIETI
13 Novembre @ La Cruna dell'ago - BENEVENTO
17 Novembre @ Tetris - TRIESTE
19 Novembre @ Magnolia - MILANO


Gli HOLLOYS: quelli che con le loro ali, possono volare attraverso il tempo. Quelli che con le loro corna hanno dei seri problemi psichici. Quelli che si sono scordati di come si faccia a volare. Gli HOLLOYS vengono da Lake Land, una dimensione parallela alla nostra, e quando si affacciano al nostro mondo tridimensionale, vi entrano in varie forme e funzioni.
Si può descrivere così il suono prodotto da questo gruppo originario di Los Angeles, USA. Jim Brown (già nei Jackie-o motherfucker, Idaho e BlueBird), vero mentore e ideatore di questo progetto, si circonda sempre di musicisti di qualità eccelsa. Durante questo tour si avvale della collaborazione di:

Mike Elliot - Drums (Cement)
Bryan Lee Brown - Drums (BlueBird, Dick Dale)
Alvin DeGuzman - Guitar, Bass (Icurus Line)
Derek Wood - Guitar

Hanno passato gli ultimi anni a scorrazzare per l'America suonando in tour con One day as a lion (il progetto di Zack De La Rocha) e l'ultimo tour dei Battles, ma hanno calcato i palchi anche con Yeah Yeah Yeahs, Franz Ferdinand, Foals, Holy Fuck e Gang of Four.
Rinomati ormai a livello internazionale per i loro live energetici, il quintetto ha dato alle stampe il proprio primo LP  'SUNS LUNGS' uscito ad ottobre 2011 per la Memory Bulldozer Rec, dopo la pubblicazione nel 2009 di ben 2 ep 'ART WARS' e 'MAKE IT HAPPEN'
Formatisi nel 2003, sono definiti l'intelligenza energetica che si trasforma in informazione, e, legati alla loro filosofia evolvono il loro suono traendo ispirazione da una miriade di tradizioni culturali e generi musicali, che culminano con la loro miscela selvaggia di trance, disco, disco-punk ed afropop.




mercoledì 12 ottobre 2011

WIRES.UNDER.TRENSION tour In Italia!!!


Wires Under Tension
Italian tour 2011

12 ottobre @ Clandestino - FAENZA
13 ottobre @ Dal Verme - ROMA
14 ottobre @ Cantina Mediterraneo - FROSINONE
15 ottobre @ Centro Stabile di Cultura - Schio


Bio:  

I WIRES.UNDER.TENSION sono un duo di base nel Sud del Bronx. Combinando sample della propria strumentazione con feroci beat e orchestrazioni avventurose, riflettono le immagini dei loro campi. Il polistrumentista Christopher Tignor passa con estrema destrezza dal suo violin al resto del suo arsenale, mentre Theo Metz estra brutalmente la sua verità dai suoi marchingegni. Insieme, i WUT reinterpretano ciò che la musica strumentale può essere quando la musicalità e il resto sperimento i loro ruoli sulla scena.



Links:

sito:  westernvinyl.com/WUT.html
         wiresundertension.com/




martedì 13 settembre 2011

TALIBAM! 5 nuove date in Italia

TALIBAM ! 
Italian tour 2011

mer 28 sett @ Clandestino - Faenza
gio 29 sett  @ Nuovo Caracol - Pisa
ven 30 sett @ Cantina Mediterraneo - Frosinone
sab 1 ott    @ Norman - Perugia
dom 2 ott   @ Zuni - Ferrara




Kevin Shea [Storm & Stress / Coptic Light] alla batteria;
Matt Mottel  [collaborazioni con Awesome Color, Deerhunter, Akron/Family, Kenny Wollesen, Chris Corsano, Ras Moshe, Cooper-Moore, Sean Meehan ] ai sintetizzatori;
realizzano un vortice di suoni, un turbinio camaleontico che vira, smembra in particelle la musica per poi ricollegare il tutto dandoli un senso totalmente distorto. Così potrebbe essere definita la forma musicale dei Talibam!.
Talibam! fondati nel 2003, ogni loro uscita ha ricevuto svariate lodi per la loro produzione creativa da parte di varie testate giornalistiche all’avanguardia in campo musicale internazionale, quali Vice Magazine, The Wire, Pitchfork, The Village Voice, Blow Up, Drowned in Sound, Tinymixtapes e molti altri. Hanno venti (tra ufficiali, split, ep ed altro) dischi su alcune delle migliori etichette d'avanguardia di fama internazionale; ESP DISK, Bo Weavil, Azul discografica, Blackest Rainbow, Pendu, Gaffer,  Wallace e altro ancora.
Lo storico gruppo di New York, dopo essersi avvalso della collaborazione di Ed Bear nel loro primo disco autoprodotto, ha trovato la forma ideale per le loro sonorità. Con il loro esordio hanno fatto tremare i mostri sacri dell'improvvisazione e del free, portando una folata di novità al genere, che sembrava vivere un momento stantio.
Provenienti da New York, i Talibam! sono una delle band più potenti e affascinanti della musica contemporanea.
Con 15 tour europei dal 2007 ad oggi, in tutti questi anni di interazione, Mottel e Shea hanno creato uno degli spettacoli live più unici ed emozionanti e alcuni dei documenti di registrazione più potente di ogni epoca.
I Talibam! Focalizzano il loro interesse nella sperimentazione, non rimanendo etichettati in un unico genere, con la predisposizione estetica per essere una delle migliori 'live band' grazie all’'imperdibile energia di  Kevin Shea alla batteria, e il tono primordiale dei synth di Mottel  gestito attraverso un half stack Marshall.



Links:
Facebook: facebook.com/pages/Talibam

Myspace: www.myspace.com/talibam

Alcune Reviews:
°pitchfork.com/reviews/ordination-of-the-globetrotting-conscripts                  °storiadellamusica.it/Talibam!_-_Ordination_of_the_Globetrotting_Conscripts
°ondarock.it/recensioni/talibam.htm
°sentireascoltare.com/artist/talibam
°vitaminic.it/talibam-ordination-of-the-globetrotting-conscripts

mercoledì 29 giugno 2011

ECCEZZIUNALE VERAMENTE: L'intervista di Rockit ai Majakovich!

Il portale Rockit, ha realizzato un'esilarante intervista ai nostri beniamini Majakovich, che a quanto pare hanno conquistato definitivamente il loro cuore con la superlativa performance al MiAmi di Milano tenutosi a giugno. Effettuata da Marcello Farno, la potete trovare al seguente link:

rockit.it/intervista/1024/majakovich-eccezziunale-veramente

Ma per chi non avesse voglia di aprire un'altra scheda, ve la copiamo anche qui di seguito:
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In breve: su disco ci erano piaciuti, la prima volta dal vivo ci avevano incuriosito, dopo il MI AMI ci siamo letteralmente esaltati. I Majakovich sono una band che dal vivo ti mena in faccia ogni possibile frequenza, ogni nota, ogni colpo di rullante. Una potenza. Un carro armato. Punto. Marcello Farno li ha intervistati.
Iniziamo col ricordo più fresco. Sabato 11 giugno. MI AMI. Tra nuvoloni neri che minacciano tempesta e il fango che dal giorno prima ancora continua a imperversare, i primi a suonare in Collinetta siete voi. Il tempo di arrivare e vi becco che state già all'ultimo pezzo. Smadonno per essermi perso una performance che tutti mi descrivono come grande e (molto) legnosa. Questo per chiedervi, com'è andata complessivamente l'esperienza MI AMI?
Francesco Sciamannini: Personalmente abbiamo trovato un clima molto sereno e disteso. Era tutto cosi sporco, molto 70s come atmosfera, il fango in questo ci ha aiutato parecchio. A mio avviso poi sono stati 20 minuti straintensi, e quei pochi che c'erano erano quelli tosti sul serio. In tre che muovevano la testa e canticchiavano appoggiati alle transenne. Insomma, una gran bella cosa. Poi il Jack&Cola ha fatto il resto, no Giova?
Giovanni Natalini: (Ride, NdA) Assolutamente d'accordo. E poi il momento epocale è stato durante il nubifragio, quando accalcati nel backstage col Jack&Cola che scorreva a fiumi, abbiamo fatto scoprire Il piccolo Lucio a Il cielo di Bagdad. Spettacolo per un'ora.
F.S.: (Ride, NdA) Si, è stato uno dei momenti più intensi. Poi il resto è andato alla grande, molto buono il suono sia sul palco che fuori, e poi, senza paraculismi, abbiamo davvero trovato uno staff stupendo.
Spostandoci sul vostro ultimo lavoro, "Man is a political animal, by nature", la prima cosa che vi volevo chiedere è: ma quand'è che imparerete l'inglese? Perché quasi tutte le critiche su questo aspetto ci vanno giù duro.
F.S.: (Ride, NdA) Qui rispondo io come diretto interessato, nonché cantante. Premetto che sì, ovviamente c'è molto da imparare, ho anche iniziato dei corsi (grossa risata, NdA), però credo che la mia pronuncia non sia peggiore del 90% delle produzioni italiane in lingua inglese. Sicché mi sento molto soddisfatto di me stesso. Fondamentalmente penso che parlare di pronuncia, di inglese sia una grossa minchiata. Se ci pensi, anche Mike Patton quando in "Mondo Cane" canta "24mila baci" o "Scalinatella", fa abbastanza ridere. Poi credo che quello che veramente conti siano le canzoni e son del parere che, salvo obbrobri, l'attenzione andrebbe focalizzata altrove rispetto alla pronuncia. All' estero non ho avuto problemi. In Italia c'è un leggero eccesso di ossessione da madrelingua inglese.
"L'uomo è, per natura, un animale politico", scriveva Aristotele nella sua "Politica". A quanto vedo con la filosofia va meglio che con l'inglese. Che significati stanno dietro al titolo del disco?
F.S.: Qui si potrebbe parlare per ora delle stesse cose, oppure liquidare la domanda, rispondendo che l'uomo è sì un animale politico, ma molto animale e poco politico. Nelle intenzioni però il titolo si riferisce al fatto che, per quanto si voglia, l'uomo fa politica sempre, inevitabilmente, nell'accezione pura del termine. Riferito ai giorni nostri, lo puoi rivedere in tutto quello che succede nella nostra bella Italietta e non.
E c'è anche esplicitamente della politica nelle liriche dell'album?
F.S.: No, nelle liriche dell'album non si parla direttamente di politica. Si parla in modo molto più generico di temi come la propria esistenza in relazione a quella degli altri, di paure, di vittorie, di amore. Insomma, si parla dell'uomo. Forse "L'era della massoneria" ci riporta a un tema ben preciso, ma anche lì ritrovi essenzialmente l'uomo e la sua vita del cazzo.
Dallo stoner ad alcuni sprazzi di post hardcore fino ad arrivare al noise e al blues. La varietà a livello sonoro sembra essere la componente principale. A tutto questo ha sicuramente contribuito il lavoro di produzione di Giulio Ragno Favero. Come nasce la collaborazione con lui?
F.S.: La collaborazione con Giulio è nata in una poco calda estate del 2009. Ci trovavamo a Prato a suonare in un bellissimo festival e la nostra stessa sera suonavano gli Zu, che come fonico avevano proprio Giulio. È successo che mentre suonavamo, sentivamo provenire dal backstage dei caldi applausi e urla con le bocche piene: erano gli Zu, gli O.B.O. e Giulio che apprezzavano quello che stavamo facendo. Poi da lì abbiamo iniziato e parlare ed è uscita la proposta di registrare il nuovo lavoro al Blocco A di Padova, il suo studio di registrazione. Checché se ne dica, Giulio è una persona meravigliosa.
Nel disco hanno suonato anche tantissimi ospiti, da Giovanni Ferliga degli Aucan a Xabier Iriondo, o ancora Vanni Bertolini, Richard Tiso, George Gabber. Essendo comunque tutte persone con un certo carico di esperienza sulle spalle, quanto sono stati importanti i loro suggerimenti? Vi ha "gasato" lavorare con nomi come loro oppure ha aumentato la pressione?
F.S.: Beh, ovviamente la cosa ci ha gasato, come dici tu. Quando collabori con gente del mestiere, verso cui hai anche un minimo senso di ammirazione per quello che fa, diventa tutto molto più stimolante. Xabier Iriondo è una persona fantastica, disponibilissima, lo stesso dicasi per Giovanni Ferliga degli Aucan, che essendo l'assistente di studio ci ha seguito per tutta la lavorazione del disco. E poi c'è Vanni Bartolini, che se ricordi gli anni '90 non puoi non associarlo ai De Glaen. Con lui il discorso si lega soprattutto alla sua etichetta, la Antidot - Indipendent in Florence, a cui è piaciuto molto il progetto e che ha così deciso di prenderci sotto la sua ala. Poi c'è anche Richard Tiso come hai detto tu, e doveva esserci anche Franz Goria, che però per motivi di impegni e tempistiche non è poi riuscito a partecipare. Quindi che dire, tutto ciò può solo gasarti.
Ascoltando il disco e pensando ai riferimenti, vengono in mente tanti di quei nomi che citarli tutti sarebbe davvero impossibile. Quindi chiedo direttamente a voi, quali sono le band che maggiormente vi hanno influenzato?
G.N.: A me, personalmente, Gigione e Joe Donatello.
F.S.: Ti dico la verità, quando leggevo le prime recensioni del disco, che parlavano tutte di post hardcore, noise, bizz bazz, io sgranavo gli occhi. Perché ti giuro non ho mai ascoltato quella roba. Son cresciuto con Timoria, Soundgarden e Faith No More.
G.N.: Più che Faith No More io direi Fantomas. Comunque sì, Mike Patton è stato sicuramente uno di quelli che ci ha influenzati di più, anche se il nostro guru per eccellenza rimane Demetrio Stratos.
Un'altra cosa che ho avuto modo di notare, sia ascoltandovi su disco che vedendovi in quello scampolo di live, è questo approccio che avete nel suonare, molto diretto, senza fronzoli. Un attitudine quasi hardcore.
G.N.: Si, secondo me questo è vero. Abbiamo questo modo di fare molto "rough" e diretto, quasi a dire "tenetevi lontani, non è uno sport per signorine". Niente fighetteria insomma.
F.S.: Esattamente. E poi sul palco spendiamo molta ma molta energia. Diciamo che siamo "grezzi" quanto basta, che è un approccio fondamentale per qualsiasi tipo di artista.
Il vostro percorso a livello di band come si è snodato in questi anni? Cosa resta nei Majakovich del 2011 dell'esperienza col precedente moniker di Majakovich Terzet o anche delle soluzioni liriche in italiano, che erano presenti nel vecchio lavoro?
F.S.: La prima vera differenza col passato sta proprio in Giovanni, che da poco ha sostituito Leonardo alla batteria, un fantastico ragazzo che ha dovuto mollare Majakovich circa un mese fa per motivi familiari. Delle altre cose comunque resta moltissimo, è tutto parte integrante, e quello che siamo ad oggi viene dalla decisione di fare tutto in tutti i modi, quindi anche il fatto di cantare sia in inglese che in italiano. In particolare, cantare in inglese ci ha aperto mondi che non conoscevamo prima. Devi infatti sapere che nei nostri progetti precedenti cantavamo esclusivamente in italiano. Quindi il fatto di strutturare i pezzi con liriche in inglese è stata una crescita sotto ogni punto di vista. Quello che poi ci distingue da quello che eravamo due anni fa è la cura del suono, il tempo speso nel cercare strumentazione di livello, tutto per amore del bel suono, che come Giulio ed altri artisti ci hanno poi insegnato, conta quasi più di ogni parola. Comunque, tornando alla lingua, non è da escludere che in futuro si ritorni a scrivere pezzi in italiano.
Terni non è sicuramente una città famosa per i suoi trascorsi musicali. Che aria si respira lì? C'è fermento, gruppi che suonano? Su quali direttive si muove la scena musicale?
Francesco Pinzaglia: In effetti da questi lidi non è mai uscito nulla di particolarmente altisonante. Ma alla fine credo che non sia stato poi così male, visto quello che normalmente succede nelle città in cui una band riesce a venire fuori. Solitamente partono una serie infinita di cloni privi totalmente di personalità e di gusto, che bloccano un po' il processo creativo. Comunque detto questo (che è un mio parere personalissimo), posso assicurarti che la situazione ternana è stata sempre ricca di cose interessanti a livello di proposta musicale, forse anni fa c'era più carne al fuoco, ma anche ora ci sono molte buone situazioni in continua evoluzione. Se passiamo invece a parlare delle situazioni (intese come locali) in cui questa scena dovrebbe muoversi, beh, la questione cambia radicalmente, poiché di posti ce ne sono realmente pochi e quei pochi - pur sbattendosi - di risultati ne vedono veramente col contagocce, vuoi perchè ultimamente fare musica nella nostra città è diventato assolutamente impossibile causa restrizioni comunali a dir poco allucinanti, vuoi perchè la cultura musicale dell'ascoltatore medio dei locali si è ormai assuefatta all'ascolto delle cover band. Ma entrambi i problemi comunque credo siano più un mal costume generalizzato nell'intera penisola che un problema circoscritto solamente a Terni.
Dove avete suonato all'estero? E soprattutto, domandona, Italia contro il resto del mondo, chi vince?
F.S.: Beh, credo che la differenza più grande, oltre alle dimensioni geografiche, sia sicuramente quella per cui l'Italia è l'Italia e l'estero è l'estero. Su questo credo che, più o meno, siamo tutti d'accordo. (Ride, NdA) Per quanto riguarda i luoghi, abbiam suonato circa un paio di anni fa nella meravigliosa Berlino, e poi quest'anno, in Aprile, abbiamo fatto un bel salto nei Paesi Baschi. È decisamente un altro mondo, anche se magari è una frase che sa di luogo comune, ma purtroppo è la verità.
Di Berlino c'è poco da dire, credo che una larghissima parte di tutti noi ci sia stato almeno una volta e sa quindi cosa vuol dire accostare Berlino alla parola Musica. Quelli che ci hanno sorpreso sono stati i Paesi Baschi, nella fattispecie le città di Bilbao e Vitoria-Gasteiz. Nonostante siano in Spagna, la sensazione, credimi, è che tutto sia molto più simile al Nord-Europa. E poi comunque di bello ci sono le situazioni che si vengono a creare: già alle 21:30 i locali sono pieni di gente, il giorno del concerto i giornali locali parlano di te, il pubblico si avvicina al palco senza che glielo chiedi e se non gli dici di fermarsi ti suona anche qualche strumento. E tutto ciò con una naturalezza che ti fa quasi commuovere. Insomma, son cose che fanno bene al proprio ego, perchè in fondo, parlandoci chiaro, non siamo nessuno. Tutto questo, magari, in qualche remoto angolo della bella Italia succederà anche, lo voglio sperare, ma a noi, qui, ancora non è capitato.
A proposito di futuro, com'è che immaginate l'esperienza Majakovich da qui ai prossimi anni? Sperate che comunque il mazzo che vi fate per suonare sia poi funzionale ad arrivare a farvi vivere con la musica?
F.S.: Credo che in Italia vivere decentemente con la musica non sia direttamente proporzionale al mazzo che ti sei fatto. Ma questo suona di luogo comune e mi sta sul culo anche solo parlarne. Dico solo che Majakovich da un anno a questa parte ha fatto e visto cose che non si aspettava minimamente, quindi la strada c'è, e ce la siam creata da noi, su questo non ci sono dubbi. Quindi, forti di ciò, continueremo a farci il mazzo, e a farlo (forse).
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Per l'ennesima volta (ma mai abbastanza), invece, postiamo il video del loro nuovo singolo "If i Could Take a Light"

Ricordandovi anche le prossime date estive del trio di Terni:
8 Luglio - La Cantina Mediterraneo - Frosinone
24 Luglio - Rock'n Umbria @ Area del Parco Fluviale - Umbertide (PG)
28 Luglio - Festa PD @ Parco di PonteValleceppi (PG)

giovedì 16 giugno 2011

RESERVE LIVE: venerdì 17.06 FAST ANIMAL AND SLOW KIDS + MAJAKOVICH @ Parco SanSilvestro, Fornole (TR)

FAST ANIMAL & SLOW KIDS
+
MAJAKOVICH

Venerdì 17 giugno ’11
@ Parco San Silvestro, Fornole di Amelia (TERNI)
ore 22.30

INGRESSO GRATUITO!


Fast Animals And Slow Kids - Rockit
"Questo è un cioccolatino" si piazza sicuramente tra i dischi rock più divertenti che abbia ascoltato ultimamente. I Fast Animals and Slow Kids – il cui nome sembra richiamarsi ad uno spassoso sketch di "Family Guy", anche se in quel caso si parlava di "Fast Animals and Slow Children" – sono infatti riusciti a mettere insieme un prodotto ben confezionato."


Majakovic - bio

majakovich è un trio. A volte un duo. majakovich non sa bene l’inglese ma si adopererà per impararlo. majakovich non sa fotografare e non credo voglia impararlo. majakovich tende al partenopeo perchè convinto dell’assoluta potenza della Napulè’essong! Due majakovich su tre sanno cucinare. Un majakovich su tre potrebbe costruirsi la casa da solo. Due majakovich su tre si devono fidare. Un majakovich su tre è irrimediabilmente bello. Tre majakovich su tre sono amanti di donne altrui. majakovich è squisitamente eterosessuale. majakovich è campione mondiale 2007 di tiro alla fune. majakovich è pizza, mafia e mandolino. majakovich è assolutamente majakovich. majakovich viene da esperienze precedenti. Nasce poco oltre la metà esatta del 2006.



mercoledì 8 giugno 2011

MAJAKOVICH: MiAmi, Primo Video e cambio in corsa...

Il trio Majakovich in silenzio sorprende tutti vedendosi confermato tra gli artisti che si andranno ad esibire al MiAmi, nella giornata di sabato. L'ormai consueto appuntamento live milanese, con il gotha del panorama indipendente (o quasi) italico organizzato dal portale RockIt, vedrà nello stesso giorno l'esibizione di molti artisti (Casinò Royale, LN Ripley, Marco Parente etc etc).
Per i fanatici di Facebook, qui l'evento.
In vista di questa data importante, li trovate anche nella compilation di presentazione del festival sul sito di Rockit, con il loro primo singolo ufficioso, 'The financial cut'. Ma il trio è uscito ha già dato il via anche al primo singolo ufficiale estratto dall'album 'Man Is a Political Animal By Nature', ovvero il brano 'If i Could Take a Light', accompagnato anche dal video impreziosito dalla regia si Luca Basile e Piero " Rosco " Cavagnoli.

 

Visto che i ragazzi non si sono fatti mancare nulla in questo periodo, hanno deciso di dare anche una folata di novità anche all'interno del nucleo componente il gruppo, con il cambio alla batteria:  Leonardo viene sostituito da Giangi (Giovanni Natalini) già batterista dei The Lovely Savalas.

mercoledì 1 giugno 2011

Venerdì 3.06 - VODU WANGO + THE MUSTACHE live @ RESERVE LIVE - Amelia

Festeggiata degnamente la chiusura estiva di Porcelli, ecco che dopo una settimana precisa prende il via la programmazione del RESERVE LIVE, ovvero il venerdì concertistico del Parco SanSilvestro di Fornole (Terni) che vi terrà occupati tutti i venerdì dell'intera stagione estiva.
L'inaugurazione è a carico di 2 tra le più pomettenti liveband che gravitano nel sottosuolo della bassa Umbria:
Vodu Wango e The Mustache. Come sempre ad ingresso gratuito.


VODU WANGO
+
THE MUSTACHE

inizio 22.30
Ingresso Gratuito

L'evento su Fb

giovedì 26 maggio 2011

Sab 28 maggio, PAZI MINE @ Palmetta (TR) Data di chiusura di VOLTAPAGINA


Sabato 28 maggio ’11
@ Palmetta (TERNI)
ore 22.30

INGRESSO GRATUITO!
La scaletta della serata:
19.30 - aperitivo/cena
21.30 - Anna Simone presenta "I corpi del reato. Sessualità e sicurezza nella società del rischio" Mimesis Editore
- Roberta Pompili presenta la video-ricerca "Safety or Security? Quale genere di sicurezza per la mia città?
22.30 - PAZI MINE in concerto



PAZI MINE - Bio
Pazi Mine è un progetto musicale sperimentale nato nel 2006 come DUO tra Sara Ardizzoni (Pilar Tenera,Sorelle Kraus) alla chitarra e voce, e Mirco Gargioni alla batteria. Due percorsi artistici differenti che hanno saputo sviluppare un mix di generi dinamico e inclassificabile, evocativo, aperto ad esplorazioni e collaborazioni, tra rock, noise, ambient e improvvisazione. Con questa formazione i Pazi Mine hanno registrato tra dicembre 2006 e gennaio 2007 con Giulio Favero, negli studi NHQ di Ferrara e BloccoA di Padova, collaborando inoltre con Brian Ritchie (Violent Femmes) durante le registrazioni. Nel 2007 Mirco si trasferisce all’estero, e Pazi Mine dalla primavera 2008 diventa un TRIO con una nuova formazione: Sara Ardizzoni resta alla chitarra e voce, Alessio Capra (Super Elastic Bubble Plastic) alla batteria e Mauro Fogli (Why I Lie, Captain Nemo) all’altra chitarra. Registrano un demo nell’agosto 2008 grazie all’aiuto di Luca Magni, condensando in sei pezzi le infinite influenze musicali che spaziano dalle composizioni destrutturate dei Massacre, all’amore per l’eclettismo di Marc Ribot, ai battiti pesanti di scuola “Neurot”, alle angoscianti melodie degli Unwound, a riff taglienti di atmosfera Albiniana, fino a qualche spasmo contaminato e lancinante in stile Sonic Youth. Nell'autunno 2008 Mauro Fogli lascia la band e per  tutti gli show invernali viene sostituito da Gianni Morandini (Super Elastic Bubbole Plastic). Finito il tour invernale, la band vede un nuovo cambio di line-up con l'ingresso al basso di Francesco Artioli (Welch, Hollywood Perverse) e Marco Beiato (Hollywood Perverse, Colossus&Colibrì) alla chitarra e synth. Nella versione QUARTETTO la band raggiunge la stabilità nell’estate 2009 ed inizia una costante attività live. Nel giugno 2010, dopo un anno di assiduo lavoro in sala prove, i Pazi Mine tornano in studio e realizzano l’album omonimo di debutto.

 

 

mercoledì 25 maggio 2011

Porcelli CLOSING PARTY: Venerdì 27 aprile: LUCERTULAS + MAJAKOVICH @ Amelia - TR



LUCERTULAS 

+

MAJAKOVICH

venerdì 27 aprile ’11
@ Porcelli (Amelia -TR)

ore 22.30

INGRESSO GRATUITO!

myspace.com/lucertulas

myspace.com/majakovichterzet


LUCERTULAS -bio
I Lucertulas non conoscono compromessi. Un suono di natura potente ed incisivo che dal vivo sfida anche l'ascoltatore più incallito.
Un muro sonoro pronto ad inghiottirti ed a trascinarti in un mondo di distorsione.
Rock-noise-punk-hardcore, furia certo, ma tutt'altro che cieca...

Il gruppo si forma nel 2003 da Christian Zandonella (chitarra), Daniele De Vecchi (batteria) e Sandro Crisafi (basso e voce).
Nel 2004 esce con lo pseudonimo di Superlucertulas il loro primo lavoro “Homo Volans” per l'etichetta indipendente 8mm Records.
Il disco li porterà a suonare con gruppi come Oneida, Kid Kommand, Hella (per citare i più “internazionali” e ad affrontare i loro primi tour esteri: Francia nella primavera 2004 con i conterranei ed amici G.I. Joe, ed un successivo in Germania Settembre/Ottobre 2005 con gli americani Wounded Head.
Dopo questo secondo tour il bassista Sandro Crisafi lascia il gruppo.
Verrà sostituito nel 2006 da Federico Aggio e la nuova line up assumerà definitivamente il nome Lucertulas.

Ad Aprile 2007 i Lucertulas incidono il loro secondo lavoro con l'aiuto di Giulio ragno Favero (ex One Dimensional Man, Putiferio, Teatro Degli Orrori), da titolo “Tragol De Rova”.
Noise tagliente e mozzafiato, chitarre affilate che si mescolano a strutture ambient dilatate, ritmiche ossesive e visioni psicadeliche. Né modaiolo né alla ricerca dell'avanguardia, cerca la propria strada, e la scelta viene ben accolta da “addetti ai lavori” e pubblico.
Nel Giugno 2008 la line up si modifica nuovamente e Daniele De Vecchi cede il posto di batterista a Massimo Cettolin.
Dopo varie esperienze live ( che li portano a dividere il palco con Zu, Oneida, Red Worms Farm ecc..) ed un tour in Francia accompagnati dal gruppo Amavo, a Ottobre 2009 ritornano in studio per il loro terzo lavoro che ne uscirà poi a Maggio 2010 con il titolo “The Brawl”. Un'uscita in un formato del tutto insolito, CD + VINILE SERIGRAFATO con quattro pezzi cantati in italiano, contenuto in una lussuosa confezione cartonata, il tutto grazie ad una collaborazione tra ROBOTRADIOrecords e MACINADISCHIrecords.
Lo stile questa volta è più teso verso atmosfere di stampo più rock con qualche breve incursione nell'ambito del noise ambientale.
13 tracce più elaborate dal punto di vista della costruzione che incanalano la furia dei Lucertulas in un continuo susseguirsi di atmosfere crude e sanguigne che non danno tregua all'ascoltatore, trascinandolo in un vortice mozzafiato senza via d'uscita.



MAJAKOVICH
majakovich è un trio. A volte un duo. majakovich non sa bene l’inglese ma si adopererà per impararlo. majakovich non sa fotografare e non credo voglia impararlo. majakovich tende al partenopeo perchè convinto dell’assoluta potenza della Napulè’essong! Due majakovich su tre sanno cucinare. Un majakovich su tre potrebbe costruirsi la casa da solo. Due majakovich su tre si devono fidare. Un majakovich su tre è irrimediabilmente bello. Tre majakovich su tre sono amanti di donne altrui. majakovich è squisitamente eterosessuale. majakovich è campione mondiale 2007 di tiro alla fune. majakovich è pizza, mafia e mandolino. majakovich è assolutamente majakovich. majakovich viene da esperienze precedenti. Nasce poco oltre la metà esatta del 2006.



giovedì 19 maggio 2011

OSHINOKO BUNKER ORCHESTRA @ Porcelli Tavern- Amelia (TR)venerdì 20 .05





OSHINOKO BUNKER ORCHESTRA

Venerdì 20 MAGGIO ’11
@ Porcelli (Amelia -TR)
ore 22.30
INGRESSO GRATUITO!

myspace.com/oshinokobunkerorchestra

OSHINOKO BUNKER ORCHESTRA - bio

Gli Oshinoko Bunker Orchestra nascono dalle ceneri dei De Glaen, ottima band in pista a cavallo tra 90 e 00. Se vogliamo fare dei nomi per incanalarli in un genere, questi sono di certo Minutemen e Oneida, gruppi fenomenali che hanno in comune con il trio toscano quel suono angolare e spezzato che ha reso grande certo rock indipendente qualche lustro fa. Una massa noise informe, tagliente e densa ma dalle strutture sc...arne e nervose che genera caos con, però, definite linee guida. Casino veicolato direbbe qualcuno. Ricordano per questo anche i sensazionali e mai troppo celebrati NoMeansNo. Interessanti sono, poi, le aperture vagamente post rock di brani come "The Ass", che, alterando il flusso frammentario dei brani arricchiscono il suono e ampliano gli spazi compositivi. Una soluzione riuscita quella di coniugare i corridoi angusti del noise rock più scheletrico e rumoroso con l'ampiezza da loft dell'etereo e fluttuante post rock. Le scelte di Giulio Favero come produttore e del vinile come formato di uscita sono la lode nella pagella di un album che a livello italiano può sfidare i mostri sacri Uzeda.


venerdì 13 maggio 2011

Voltapagine: QUAKERS & MORMONS + Easy as Pie @Palmetta (TR) sabato 14 maggio


QUAKERS & MORMONS
+ Easy as Pie

Sabato 14 maggio ’11
@ Palmetta (TERNI)

INGRESSO GRATUITO!
La scaletta della serata:

Piazza della Repubblica
17.00 - stand "La buona economia in piazza"
Stage di sfoglia bolognese tenuto da Paolo Torreggiani (My Awesome Mixtape e Quakers&Mormons)
Noi mettiamo farina, acqua, uova e spianatore...voi portatevi il matterello!
lo stage è gratuito e aperto a tutti
http://www.indiecook.wordpress.com/

Centro di Palmetta
19.30 - aperitivo/cena
21.30 - presentazione libro "Piano Immaginario" di Lapis Niger (Napo "Uochi Toki")
22.30 Easy as Pie + Quakers&Mormons in concerto



QUAKERS & MORMONS - Bio
Quakers and Mormons è il nuovo side-project rap teologistico dei My Awesome Mixtape. Premessa: personalmente trovo la voce di Maolo Torreggiani simpatica come una badilata sui coglioni! Mentirei se dicessi il contrario. Tuttavia cercherò di essere oggettivo il più possibile, perché è evidente che il suo timbro vocale piace a molti e probabilmente sono solo io che ho delle tare. O almeno credo.
Detto questo, "Evolvotron", come album, mi ha positivamente colpito. Non che sia un capolavoro, anzi. Però io mi aspettavo poco più di una ciofeca, e invece mi son ritrovato un disco ricco di spunti interessanti, assemblato con grande perizia e ispirazione. L'ambientazione musicale è quella tipica dell'abstract hip hop degli anni Zero, robe come Anticon, Antipop Consortium e Kill The Vultures. Con un piccolo problema. In quei casi troviamo dei rappers che dopo una vita passata ad elaborare un proprio stile nel rap si mettono a fare "cose strane" – vedi ad esempio Dose One dei cLOUDDED, ex-super campione di freestyle – qui invece abbiamo un cantante normodotato che dopo un apprendistato indie-pop si mette a fare il rap alternativo, con la presunzione, mi pare, di un confronto alla pari. Non per indugiare sul povero Maolo, lungi da me, però bisogna ammetterlo: in ottica hip hop – come flow, metriche, delivery e via dicendo – le sue skillz sono davvero scarsine.
Discorso opposto, invece, per quanto riguarda le musiche. I beats, prodotti da Mancio e dallo stesso Maolo, con la supervisione di Rico degli Uochi Toki, sono infatti una specie di visione millenarista del suono dei My Awesome Mixtape. Anche qui ci sono archi e fiati, però inseriti in un contesto molto più fumettisticamente dark. Brani come "Louder than bombs", "New York town" e "Background, foreground" funzionano proprio per questo, e pure gli altri, tutti molto simili fra loro, hanno una loro apprezzabile coerenza stilistica. Nel complesso quindi l'album si rivela un buon lavoro, frutto quantomeno di un'autentica ricerca personale. Poi ribadisco, personalmente ritengo insufficienti le qualità vocali di Maolo Torreggiani nel ruolo sermonico-mc - provate ad immaginarvi "Evolvotron" re-inciso da un qualsiasi Aesop Rock - ma se siete suoi fan questo è il disco che fa per voi. E ancor più dovreste andarli a sentire dal vivo, è lì che anche i Quakers and Mormons, tuniche permettendo, danno il meglio di sé.




Prossimi appuntamenti Voltapagine:
sab 16 maggio: Easy as a pie + QUAKERS & MORMONS 
sab 28 maggio:  PAZI MINE



mercoledì 4 maggio 2011

PAZI MINE: Work in progress!

Sul sito di XL potete trovare la compilation  in downolad gratuito uscita per festeggiare i 3 anni di attività della A Buzz Supreme, alla quale hanno partecipato anche i PAZI MINE con il brano 'Dissect' (con il feat di Giulio 'Ragno' Favero).

Sempre per XL, a questo link, potete trovare l'esclusiva del nuovo video di 'Here' dei PAZI MINE

Vi ricordo anche le prossime date che vedranno il gruppo tornare alla carica dopo un mese di pausa causa infortunio:

Sabato 7.05 @ Ex-Fila
FIRENZE
+ Bad Apple Sons

L'evento su FB








Sabato 28.05 @ Palmetta 
TERNI












 
 Domenica 5.06 @ Arci Tom - MANTOVA (SBAAM!)

L'evento su FB
+
•QUARTER PAST ONE
•.GEISHA.
•THUNDERBOMBER
• MONSIEUR GUSTAVO BISCOTTI
• PIG-TAILS
• LESTER AND THE LANDSLIDE LADIES




 
 
Sabato 2.07 @ Rock In Rolo Festival - REGGIO EMILIA
L'evento su FB
+ 
THE DEATH OF ANNA KARINA
Fast Animals and Slow Kids
What A Funk
Roipnol Witch

 

venerdì 29 aprile 2011

SNAILHOUSE (Can) + Music Pushers Sabato 30 aprile @ Palmetta (Terni) ---> VOLTAPAGINE

SNAILHOUSE
+ Music Pushers

Sabato 30 aprile ’11
@ Palmetta (TERNI)

INGRESSO GRATUITO!
La scaletta della serata:
ore 19.30 aperitivo/cena con l'autore e l'artista
ore 21.30 Andrea Vivaldo presenta "Moby Prince, la notte dei fuochi".
ore 22.30 MUSIC PUSHERS + SNAILHOUSE in concerto




SNAILHOUSE - Bio
Snailhouse, è la collezione di brani dell'artista di Montreal Mike Feuerstack. La sua natura, per metà cantante-cantautore e per metà sperimentatore della chitarra, Feuerstack è innamorato della musica e delle parole, e su come suonino assieme questi 2 soggetti. Dopo il suo corso di 5 album ed 1 ep, Snailhouse è riuscito a crearsi un seguito fedelissimo di fan all'interno del calderone della musica underground in quasi tutto il mondo.
Ad un primo ascolto classico, la scrittura delle canzoni e la loro sensibilità arrivano ad aspettare da Snailhouse entrambi i generi, sia il vecchio che il nuovo trascinati in un qualcosa di mai sentito in precedenza.
Nel 2008 è stato realizzato 'Do You want to Talk All Night? - A Sappy Records Tribute to Snailhouse', all'interno del quale altri artisti (tra i quali Maritime, The Acorn e Rick White) hanno realizzato cover di brani di Feuerstack e di Snailhouse.
Feuerstack è anche fondatore e colonna portante del gruppo art-rock Wooden Stars, candidati ai Juno come 'best alternative album' nel disco di collaborazione con Julie Doiron, dal titolo 'Julie Doiron and the Wooden Stars'.
Ha anche collaborato, offrendo la sua chitarra ai Bell orchestre (anche in questo caso nominati per i Polari e per i Juno Awards), Angela Desveaux, e i the Harbourcoats (il gruppo psichedelico assemblato per riproporre i brani di Bry Webb of The Constantines).
Oltre agli artisti citati sopra che hanno ricambiato il favore, suonando anche nei brani di Snailhouse, questi, ha potuto vantare collaborazioni anche di Dave Draves, alcuni membri degli Arcade Fire, Wintersleep, giusto per citarne alcuni.





Prossimi appuntamenti Voltapagine:
sab 16 maggio: Easy as a pie + QUAKERS & MORMONS 
sab 28 maggio:  PAZI MINE